Da sempre ho riservato uno spazio importante all'attività del corpo e al corpo inserito nella natura, da giovane con lo sport (atletica leggera, sci, trekking, nuoto), in seguito con la danza che da circa quindici anni pratico a livello amatoriale: prima con la danza afro (insegnante Anna Valpreda), poi con la danza contemporanea di Stefania Lomaglio, contaminata da elementi del butoh e della danza sensibile di Coldy (La danza sensibile è una pratica di movimento cosciente che intende condurre a una maggiore conoscenza di sé, del proprio corpo, delle proprie sensazioni ed emozioni, tratto dal sito www.danzasensibile.com) Queste discipline mi hanno permesso di sviluppare e integrare nel mio lavoro l'attenzione al modo con cui una persona, attraverso il corpo, esprime il suo "esserci" nel mondo: pensiamo alla qualità di movimento di un corpo, allo spazio che occupa e alla relazione che ha con lo spazio circostante, alla dimensione che un corpo assume nelle circostanze (persone che tutti notano o all'opposto persone che nelle situazioni sono come invisibili), alla densità che può avere (un corpo gonfio impacciato, un corpo leggero arioso), alla sua rigidità o fluidità, alla velocità o alla lentezza con cui vibra (dal battito del cuore, al ritmo del respiro, al fluire dei suoi liquidi) e con cui interagisce. Avere l'attenzione a queste caratteristiche, sia a come vengono percepite sia a come sono espresse all'esterno, poterle recuperare e "allenare" ci permette di adattarci alle svariate circostanze della vita, ci rende capaci di scegliere.